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mercoledì 8 maggio 2013

Giovinazzolive.it chiude. Apriamo altro.


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"La notizia" di questi giorni é la chiusura, temporanea o definitiva, della piattaforma d'informazione Giovinazzolive.it. Indubbiamente un colpo, un duro colpo per la comunità giovinazzese in loco e per la miriade di emigranti sparsi nel mondo.
Nulla é eterno, per carità, ed anche le migliori avventure durano per poi terminare. Ma il problema non é la chiusura di un giornale, di un portale. Nessuno e nulla é insostituibile, niente é strettamente necessario, ma tutto cambia, assume forme diverse, insomma si trasforma.
Bene, questa é la teoria.
Nella pratica delle cose, calata nella realtà giovinazzese che conosco molto bene, avendo collaborato per circa dieci anni al mensile cittadino "In città" e anche, con qualche articolo, al sopracitato portale, questa "ritirata assume i contorni di una piccola tragedia di provincia.
Non conosco, ma posso intuire le motivazioni che hanno scandito la parola fine a quest'avventura editoriale. Posso immaginare i problemi di natura economica (beh, la crisi), gli attacchi personali e non (l'attacco é sinonimo di buon lavoro, solo la stampa docile si fa accarezzare dal potere), il non veder riconosciuto il proprio lavoro e il proprio impegno (cari redattori, vi posso assicurare che siamo in tanti a stimarvi)...immagino e posso capire. Sarebbe insensato e un tantino stupido dire ai gestori di quel portale e ai giornalisti di continuare, sarebbe banale e molto poco costruttivo. E soprattutto dimostrerebbe di non aver capito un'acca della problematica sollevata con questa chiusura.
Giovinazzolive.it é solo il primo dei giornali giovinazzesi che chiude, ce ne saranno altri, l'acqua torbida nella quale annaspa l'informazione della carta stampata o dei pixel colorati é la stessa.
L'augurio di essere smentito é ben radicato nel mio cuore, ma la testa dice altro, dice ben altro. Purtroppo.

Una redazione é fatta di giornalisti. Di persone. Di storie e ambizioni diverse.
La cosa più importante, adesso, a cose ormai fatte, é il non perdere il capitale umano (penna e volontà) rappresentato da questi giornalisti umili e volenterosi.

Sappiano, ma l'hanno sempre saputo, che i giornalisti, ora senza giornale, sul mio piccolo sito/blog personale troveranno ospitalità. Per loro ci saranno sempre pagine da riempire.

Quanto appena detto é dovere di un collega che quei giornalisti conosce fin dai tempi di "In città" e che stima e ammira.

Il futuro. Penso che lo Stato, a Giovinazzo rappresentato dal Comune, non debba lasciar morire in pace queste volontà e queste capacità.
Perché non creare un unico portale comunale (beh certo, se anche gli altri giornali o siti in difficoltà lo vogliono!) dove questi giornalisti possano continuare a coltivare la propria passione e a svolgere il proprio lavoro?
L'essere informati é un diritto, l'informare un dovere delle istituzioni.
Non so quanto un'operazione del genere possa costare alle casse comunali, ma sono sicuro che nessuno di questi uomini e donne ha l'arricchimento personale come motore della propria passione.

Marco Caccavo
Francia


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